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giovedì 8 gennaio 2015

PER LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE, PER LA LIBERTA' DI PENSIERO.... IO SCRIVO!

Avrei voluto iniziare questo nuovo anno con un altro tipo di post, ma non posso tacere davanti agli eventi che ci hanno tutti scioccato in questo inizio 2015.



Qualche giorno fa ho chiesto a qualcuno che per me è molto importante quale fosse il suo desiderio più grande.
<< LA LIBERTA'! >> mi ha risposto.
La libertà? 
Perché, non sei libero?

Perché, noi siamo liberi? 

E tu che ora mi stai leggendo, sei veramente libero?


Che cos'è in fondo la vera libertà? Non voglio fare discorsi filosofici o metafisici sul soggetto, ma quando mi sveglio la mattina e leggo sui giornali che la sede di un giornale francese di satira è stata colpita da un attacco terrorista a causa delle vignette pubblicate... Beh la domanda sorge spontanea...

Siamo veramente liberi?
Posso dire e scrivere quello che penso senza avere paura di ricevere minacce e ritorsioni su di me o sulla mia famiglia?

Ebbene, in fondo io credo che questi terroristi avessero come intenzione di far tacere la voce di questo giornale, la voce di Charlie Hebdo. Hanno ucciso, hanno massaccrato degli artisti della libertà di pensiero. Hanno voluto far tacere quella voce.

Ebbene, "Moi aussi Je suis Charlie!" Charlie non è morto, voilà che Charlie è su questa pagina, Charlie è l'espressione di questo post di questo blog che parla di libertà. 

Volevate far morire una voce di libertà ... ora da quel sangue è insorto un coro di canzoni di libertà e ci tengo a precisare che il mio blog "un tuffo nei libri"" è un luogo di libera espressione che non ha paura di minacce o di insulti. Qui nasce e cresce l'espressione del vero pensiero libero.


Ora vorrei sapere qualcosa, perché sul web ne ho lette di tutti i tipi, ho sentito persino qualcuno dire che i giornalisti di Charlie Hebdo hanno "esagerato" nel ritrarre scene di Maometto o della santissima trinità intenti in posizioni oscene.

Come?!?! Esagerato?


Allora fatemi dire due parole sulla satira. 
Dicesi SATIRA un tipo di espressione della letteratura e di altri arti caratterizzato dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendone il cambiamento.

Lo spiego con parole semplici. Io, artista che voglio mettere in evidenza un problema nella società, lo calco, lo disegno con un tipo di espressione folgorante affinchè salti agli occhi del pubblico e lo SCIOCCHI. 
La satira, amici lettori, serve per scioccare, per far portare l'attenzione su alcuni problemi presenti nella società e nella politica. E come ogni tipo di buon giornalismo lo si porta alla luce per spingere ad un miglioramente, ad un cambiamento.

Quindi se devo evidenziare il problema di una religione radicale che spinge all'odio e alla violenza non posso disegnare fiorellini e farfalline... perché il messaggio non passerà! No?

Oppure se voglio far vedere la depravazione che c'è nel clero cattolico non posso disegnare un prete con gli occhi a forma di cuoricini che dispensa amore e gioia a dei giovani fanciulli, perché probabilmente il mio pubblico, anche in questo caso, non comprenderà il messaggio! No?

Allora per far comprendere al pubblico che spesso si rivela essere addormentato, perché la massa non capisce ... io giornalista e artista devo scioccarlo con un'immagine che forse, se ho ancora un po' di chance, arriverà alla sua coscienza.

Questa è la satira, non pretendo che i teleaspettatori e lettori italiani la capiscano. Se ci pensate bene, la satira è bandita dalle televisioni italiane, per non parlare dei giornali.

La satira esiste laddove c'è ancora una certa libertà di pensiero e di espressione. In fondo non dico niente di nuovo quando affermo che quasi la totalità dei giornali e delle televisioni italiane sono gestite da uno stesso gruppo di marionettisti. Vedi cosa non subisce la Gabanelli ogni volta che propone una verità.

Ma visto che vivo in Francia e conosco la stampa di questo Paese posso dirvi che qui c'è la libertà di espressione, qui i politici hanno paura dei giornalisti, qui i giornalisti fanno CAMBIARE LE COSE con le loro inchieste... Ecco perché questo attacco è cosi' grave...

Questo atto terroristico ha colpito tutti noi, sentiti anche tu che stai leggendo colpito da questo affronto. 

Vogliono seminar la paura, vogliono toglierci la parola, vogliono farci vivere nel terrore. 

IO NO.

Un'arma non è simbolo di una religione. 
Una morte non è la fine di un pensiero.

Personalmentte penso che se la tua propria fede fosse qualcosa di veramente saldo, nessun disegno, nessuna parola potrebbe infrangerla.

Ma quando quello in cui pensi di credere è fragile, ogni frasi che senti a proposito arriva a distruggerlo. Allora se avessi un po' di intelligenza nella tua testa da macchina, capiresti che forse il problema non è al di fuori di te,ma al tuo interno. Ma chiedere di guardare dentro a gente che non ha più un "interno" è effettivamente troppo!

Intanto possiamo essere tutti d'accordo che i disegni di Charlie Hebdo erano per lo meno premonitori e avvertivano di un grave problema che il radicalismo di qualsiasi religione porta nella nostra società.

Sono affranta, ho un dolore enorme dentro il mio cuore.

Mi fa male pensare che 12 persone si sono alzate alla mattina, si sono preparate la colazione, hanno salutato le loro 12 famiglie, si sono recate al lavoro, hanno pubblicato il loro pensiero e... non sono più rientrate.


QUI VIVE LA LIBERTA', QUI CI SI ESPRIME E QUI MUORE LA PAURA.

Amici lettori, amici blogger, amici tutti... Non taciamo in questo momento che se mantenuto nel silenzio rappresenterà uno scalino della discesa verso la fine della libertà.

Parlatene, ricordate cos'è la satira, cos'è lo spirito di espressione.

Avete un blog? Parlatene, prendete cinque minuti per esprimere il vostro parere... Ricordiamo tutti quei morti che con fatica ci hanno regalato questa libertà che abbiamo tra le mani e che personalmente vorrei preservare per i miei figli!


A Charb, a Cabu, a Georges Wolinski, a Tignous, a Bernard Maris, a Honoré, a Michel Renaud, a Elsa Cayat, a Moustapha Ourrad, a Frédéric Boisseau, a Ahmed Merabet, a Franck Brinsolaro... e a tutti coloro che sono morti per garantici la libertà.


Esmeralda Dakia



4 commenti:

  1. Splendido articolo! Io ho ancora i brividi sia per ciò che è successo che per le tue parole.
    Non puoi nemmeno immaginare quanto mi faccia arrabbiare chi sostiene che la redazione abbia esagerato a pubblicare determinate vignette... Stamattina a scuola ho persino sentito dire a qualche cretina delle mie compagne che se la sono andata a cercare. Sono rimasta senza parole, sul serio. Ma io mi chiedo: mai sentito parlare della cosiddetta libertà di stampa? No, a quanto pare.
    La parte in cui descrivi la satira e il suo ruolo mi è piaciuta moltissimo.
    Pubblicherò anche io a breve un articolo sul mio blog. Sai, è stato proprio questo avvenimento che mi ha fatto decidere di ritornare a scrivere su blogger.
    L'unica cosa è che è un vero peccato che moltissimi altri blogger non hanno scritto assolutamente nulla in merito, si tratta anche della loro libertà di stampa e di esprimere il loro pensiero. A noi dovrebbe riguardare prima tra tutti eppure ancora quasi nessuno ha scritto nulla...
    Ti faccio ancora i complimenti per il bel articolo!

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    1. Eh si Jaqueline, bisogna parlarne per non dimenticare ma anche per evitare la propagazione di odio e di razzismo. Sai, la linea e' talmente sottile e la manipolazione delle menti e' così facile. Personalmente condanno ogni forma di violenza e che ogni uomo possa essere libero di dire cosa pensa. Grazie per la tua opinione.

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    2. Concordo assolutamente con te!
      Ma figurati, ti ringrazio in per aver scritto un così bello articolo :)

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  2. Condivido al 100% quello che hai scritto. E continueremo a parlare sempre.. nessuno ci fermerà. Io non ho paura. Patrizia -Milano

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